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Jimmie Durham (Arkansas, 1940) è un artista, saggista, poeta e attivista politico. Alla base della sua pratica artistica risiede il tentativo di decostruire i concetti cardine della cultura occidentale e di smantellare stereotipi e costrutti imposti dalle culture dominanti, lasciando all’essenza dei componenti costitutivi delle sue opere – una vasta gamma di eclettici materiali sapientemente combinati – la possibilità di innescare una riflessione sugli statuti dell’arte e della realtà. Avvalendosi di una pluralità di linguaggi, come il disegno, la scrittura, il video, la performance e principalmente la scultura, Durham orchestra tra loro simboli culturali e pure presenze oggettuali, in una costante dialettica fra la bellezza e la sua destrutturazione. Dopo aver studiato arte a Ginevra, nel 1973 Durham torna negli Stati Uniti e diviene un attivista dell’American Indian Movement, associazione a sostegno dei diritti dei Nativi Americani. In questi anni si dedica esclusivamente all’attività politica e diviene direttore dell’International Indian Treaty Council e rappresentante delle Nazioni Unite. Dopo un decennio d’intensa attività politica Durham si trasferisce a New York e riprende contatto con l’ambito delle arti visive. Dopo aver vissuto alcuni anni in Messico, nel 1994 l’artista è di nuovo in Europa e questa forma di esistenza nomadica fa sì che, nel suo lavoro, diventi centrale il tema del dinamismo delle forme con cui l’uomo risponde ai bisogni più essenziali, insieme con una disamina critica della supposta unitarietà dell’identità individuale e culturale.

La prima mostra personale di Jimmie Durham risale al 1965; da allora ha esposto numerose volte: Jimmie Durham: At the Center of the World, Remai Modern, Saskatoon, Canada (2018), Hammer Museum, Los Angeles (2017-2018), Whitney Museum of American Art, New York (2017), The Walker Art Center, Minneapolis, United States (2017); Evidence, Mönchehaus Museum Goslar, Germany (2017); Jimmie Durham: God’s Children, God’s Poem, Migros Museum für Gegenwartskunst, Zürich, Switzerland (2017); Jimmie Durham. Sound and Silliness, MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Rome (2016); Jimmie Durham: Various Items and Complaints, Serpentine Gallery, London (2015); Venice: Objects, Work and Tourism, Museo della Fondazione Querini Stampalia, Venice (2015); Jimmie Durham, Here at the Center, Neuer Berliner Kunstverein (n.b.k.), Berlin (2015);Traces and Shiny Evidence, Parasol unit foundation for contemporary art, London (2014); A Machine Needs Instructions As a Garden Needs Discipline, MARCO Museo de Arte Contemporánea de Vigo, Spain (2013); A Matter of Life and Death and Singing, M HKA- Museum of Contemporary Art Antwerp, Belgium (2012); Jimmie Durham, Fondazione Morra Greco, Naples, Italy (2012); Rocks Encouraged, Portikus, Frankfurt, Germany (2010); Pierres rejetées…, Musée d’Art moderne de la Ville de Paris (2009); Jimmie Durham, Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina, Naples, Italy (2008); Jimmie Durham: Essence, de Pury & Luxembourg (Phillips), Zurich, Switzerland (2007); The Imaginary Number, KW Institute for Contemporary Art, Berlin (2006); From the West Pacific to the East Atlantic, Musée d’Art Contemporain [mac], Marseille, France (2003); Between the Furniture and the Building (Between a Rock and a Hard Place), Kunstverein München, Munich, Germany (1998); The Center of the World, Vleeshal Center for Contemporary Art, Middelburg, The Netherlands (1995); Original Re-Runs, BOZAR – Palais des Beaux-Arts, Brussels, Belgium (1993).